Vene varicose e capillari dilatati: i trattamenti mininvasivi tra estetica e salute
Vene varicose e capillari dilatati sono uno degli inestetismi più comuni che affiorano in particolare sulle gambe, interessando soprattutto la popolazione femminile.
Per molte persone, questi segni antiestetici possono minare l’autostima e il rapporto con il proprio corpo, ma in gioco non c’è solo il piano estetico come spesso si crede. Questi disturbi possono infatti essere il segnale più superficiale e visibile di una serie di patologie che coinvolgono il sistema venoso.
In questo articolo, esploreremo come questi problemi vadano oltre l’aspetto estetico incidendo sulla salute complessiva, ma anche come la flebologia estetica possa aiutare a risolverli, preservando il benessere e l’armonia delle gambe.
La flebologia tra estetica e salute
La medicina estetica, nei suoi multiformi aspetti e nelle sue caratteristiche multidisciplinari, rappresenta attualmente la risposta all’esigenza di benessere sia fisico che psichico dei pazienti, essendo in grado di contribuire al miglioramento del rapporto con sé stessi e con gli altri.
Del resto, è proprio la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire la salute come uno stato di benessere fisico, psichico e sociale, e non semplicemente come l’assenza di malattia.
La flebologia, sin dalle sue origini peraltro recenti, è considerata a pieno titolo una disciplina anche ad indirizzo estetico, poiché mira a correggere diversi disturbi degli arti inferiori che riguardano prevalentemente l’estetica, ma che sono in realtà riconducibili ad alterazioni circolatorie del versante venoso o linfatico.
Parole come gambe gonfie, cellulite, vene varicose e capillari sono tra le più ricorrenti sia negli ambulatori di flebologia che in quelli di medicina estetica, e rappresentano problemi molto diffusi e sentiti soprattutto dalle donne, che in numero sempre maggiore decidono di rivolgersi allo specialista per mantenere l’eleganza e l’armonia delle proprie gambe, ritrovando altresì il proprio benessere psicofisico.
L’elemento estetico non deve quindi essere l’unica ragione per la quale vale la pena sottoporsi ad un trattamento specialistico. Vendiamo meglio perché.
Vene varicose e capillari dilatati: quali sono le cause?
Vene varicose (o varici) e capillari dilatati (o teleangectasie) sono spesso accomunate poiché entrambe coinvolgano soprattutto i vasi sanguigni degli arti inferiori e sono associate all’insufficienza venosa.
Abbiamo imparato fin da piccoli che i vasi sanguigni si differenziano in arterie e vene. Mentre le arterie portano il sangue dal cuore ai tessuti, il compito delle vene è quello di portare il sangue, cosiddetto “di ritorno”, dai tessuti al cuore: le vene delle gambe, quindi, devono lavorare contro la forza di gravità per permettere al sangue di risalire verso il cuore.
Per spingere il sangue verso l’alto ed evitare, allo stesso tempo, il suo rifluire verso il basso, è necessario che le pareti delle vene siano elastiche e che le valvole venose funzionino a dovere: quando questo meccanismo non è perfetto, le vene non sono in grado di far risalire il sangue verso il cuore e si creano dei ristagni di sangue nelle vene, che ne provocano la dilatazione.
E i fattori di rischio?
Tra i fattori che aumentano la probabilità di sviluppare vene varicose e capillari dilatati, spiccano diversi elementi da tenere in considerazione:
- Familiarità: le persone che hanno familiari con questi disturbi, possono avere una predisposizione genetica a svilupparle a loro volta.
- Sesso femminile: come già detto, le donne sono più soggette rispetto agli uomini, spesso a causa dello specifico assetto ormonale femminile che può influenzare il tono delle pareti venose.
- Gravidanza: le variazioni ormonali e il peso aggiuntivo durante la gravidanza possono aumentare il rischio di sviluppare vene varicose e capillari dilatati, spesso causando il gonfiore delle gambe.
- Stile di vita sedentario: restare costantemente seduti per lunghi periodi può compromettere la circolazione sanguigna.
- Lavori che richiedono di stare in piedi per lunghe ore: analogamente, le mansioni che comportano lunghe ore trascorse in piedi, possono provocare un aumentando della pressione sulle gambe e sulle vene.
- Sovrappeso o obesità: anche il peso in eccesso impone una pressione aggiuntiva sulle vene.
- Invecchiamento: con l’avanzare dell’età, le pareti delle vene tendono a diventare meno elastiche e le valvole venose possono indebolirsi.
Alcuni consigli di prevenzione
Va da sé che, sebbene non esista un metodo di prevenzione in grado di impedire completamente l’insorgenza di vene varicose e capillari dilatati, è possibile adottare alcuni comportamenti utili a migliorare la circolazione venosa e il tono muscolare, riducendo il rischio di andare incontro a queste condizioni, come:
- svolgere abitualmente esercizio fisico;
- evitare condizioni di sovrappeso e obesità;
- consumare un alto contenuto di fibre ed evitare cibi troppo salati;
- evitare l’uso eccessivo dei tacchi alti;
- evitare di stare seduti o in piedi per troppe ore consecutive.
Differenza tra vene varicose e capillari dilatati
Benché la causa di questi disturbi possa essere comune, è importante chiarire che vene varicose e capillari dilatati presentano differenze sostanziali sia in termini di dimensione e aspetto, sia in termini di sintomi che generano, nonché, come vedremo più avanti, in termini di procedure di trattamento che le riguardano:
- le varici sono caratterizzate dalla dilatazione permanente di vasi sanguigni più grandi, che appaiono tortuosi, sporgenti e di colore bluastro o violaceo. La loro comparsa può anche provocare dei fastidi come:
- indolenzimento o pesantezza delle gambe;
- crampi notturni;
- sensazione di bruciore alle gambe che può essere associata a gonfiore;
- dolore che peggiora dopo essere stati seduti o in piedi per molto tempo;
- prurito nella zona della varice;
- le teleangectasie rappresentano invece la dilatazione di vasi sanguigni più piccoli e superficiali, che appaiono visibili ad occhio nudo assumendo spesso la forma di una ragnatela e un colore rossastro o bluastro. A differenza delle varici, queste sono solitamente asintomatiche.

La diagnosi e le opzioni di trattamento
Quando si nota la comparsa di questi inestetismi è bene rivolgersi allo specialista per una diagnosi accurata, utile a valutare l’estensione del disturbo e il livello di gravità, nonché la causa della sua insorgenza e il trattamento più idoneo.
La diagnosi viene effettuata tramite ispezione della cute da parte del medico specialista e tramite l’utilizzo di dispositivi diagnostici come il doppler e l’ecocolordoppler, che consentono in questo caso di osservare il funzionamento delle vene e identificare i disturbi del sistema circolatorio venoso.
Quanto alle opzioni di trattamento, esistono diversi interventi di flebologia estetica eseguiti in Angiomedica, tutti accomunati da un approccio mininvasivo e quindi conservativo dell’aspetto armonioso delle gambe. Stiamo parlando di:
- stripping venso;
- scleroterapia;
- termoablazione (laserterapia e radiofrequenza).
Vediamoli più nel dettaglio.
Stripping venoso
Lo stripping venoso è un intervento chirurgico indicato per il trattamento delle vene varicose e non riguarda il trattamento dei capillari dilatati.
Prima dell’intervento la vena varicosa viene mappata dal chirurgo con il paziente in stazione eretta, di modo che durante l’intervento, che avviene invece in clinostatismo (posizione orizzontale), sia possibile reperirla.
L’intervento viene effettuato con anestesia locale tramite infiltrazione e, poiché in Angiomedica siamo molto attenti al fattore estetico e pensiamo sia importante che il paziente sia soddisfatto anche su questo aspetto, non si effettuano tagli importanti, ma incisioni di massimo 1 cm. Per la stessa ragione, inoltre, non si applicano punti di sutura e dopo l’intervento sarà sufficiente applicare temporaneamente una calza elastica e sarà possibile tornare alla vita quotidiana senza degenza.
Scleroterapia
La scleroterapia (o terapia sclerosante) è una tecnica ambulatoriale indicata sia per il trattamento delle vene varicose che per i capillari dilatati.
Viene effettuata mediante l’iniezione in vena di sostanze sclerosanti, ossia una soluzione in grado di irritare la vena e provocarne la chiusura, determinandone un successivo riassorbimento.
Termoablazione
La termoablazione è un trattamento che sfrutta l’energia termica per chiudere i vasi sanguigni. È un’opzione disponibile per entrambe le condizioni, ma con tecniche specifiche differenti: la laserterapia e la radiofrequenza, entrambe effettuate sempre con anestesia locale tramite infiltrazione e senza degenza successiva al trattamento.
Laserterapia
La laserterapia si esegue tramite fotocoagulazione intraluminale nel caso delle vene varicose e tramite fotocoagulazione transcutanea per i capillari dilatati.
In pratica, nel primo caso si inserisce nella vena da trattare una fibra ottica che provoca un’alterazione del contenuto del vaso, ottenendo una coagulazione dello stesso e il suo successivo riassorbimento.
Nel secondo caso, invece, si emette un fascio di luce altamente concentrato che, surriscaldando il vaso dall’esterno, ne favorisce la chiusura.
Radiofrequenza
La radiofrequenza è invece indicata per il solo trattamento delle vene varicose e consiste nell’inserimento di una sonda all’interno della vena, che provoca un sovvertimento della parete del vaso, portando al collabimento (afflosciamento) dello stesso.
Se anche tu ti trovi ad affrontare problemi associati a vene varicose e capillari dilatati e sei alla ricerca di soluzioni ottimali che ripristino il tuo benessere fisico ed estetico, prenota una visita con il nostro specialista di Angiologia e Chirurgia Vascolare.